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lunedì 26 novembre 2012

Pasticcere per un giorno a Bruxelles


Fino al 31 dicembre, dal venerdì al lunedì, il Musée du Cacao et du Chocolat di Bruxelles apre al pubblico il proprio laboratorio creativo, dove il maitre-chocolatier mostra e spiega ai visitatori come si preparano artigianalmente le praline, deliziosi cioccolatini ripieni. Dopo aver visitato il museo con l’aiuto dello chef si potranno realizzare tanti tipi diversi di cioccolatini, dai mendiant alle orangette, tutte specialità dolciarie da riportare a casa. E’ un modo insolito di cominciare una visita alla capitale belga, dove la tradizione del cioccolato risale a 400 anni fa ed è diventata un’arte da scoprire e un raffinato prodotto artigianale da acquistare, magari proprio per le imminenti feste natalizie. In tutto il Paese, infatti, il cacao viene sublimato in cioccolatini di fattura artigianale, piccoli capolavori di architettura pasticcera. Non è un caso che uno dei palazzi più belli della Grand’Place, nel cuore storico della città, ospiti la Maison des Maîtres Chocolatiers Belges, accademia, tempio del cioccolato dove si tengono conferenze, corsi di cucina, degustazioni e dove si possono acquistare le creazioni dei migliori maestri del cioccolato del Belgio. E’ un’esperienza da fare, ammaliante, gustosa, fantasiosa, dove ci si inebria con gli occhi, con il naso e ovviamente con il palato. Ci sono dolci al cioccolato per tutti i gusti e le tasche: bouquetes, barrette aromatizzate alle spezie; mendiants, medaglioni con frutta secca; truffes, tartufi cioè palline di cioccolato morbido ricoperte di polvere di cacao; pralines, cioccolatini ripieni di mandorle, caffè o nocciole, e caraques, mini tavolette dai gusti più vari. Non lontano dalla Maison c’è Planète Chocolate, negozio con sala degustazioni, dove si può prendere una cioccolata calda spillata dalla fontana, e piccolo museo sulle specialità dolciarie della capitale. Qui si possono comprare ogni genere di raffinati cioccolatini da mangiare subito o magari da portarsi via e regalare. L’indirizzo più tradizionale della capitale resta comunque Godiva Chocolatier, sempre sulla Grand’Place, aperto dal 1926 dove si possono acquistare confezioni strepitose (anche personalizzate) per le prossime feste di Natale e assistere alla creazione delle migliori pralines del Belgio. Altrettanto tradizionali sono il negozio-ristorante-sala da tè e gelateria Wittamer, uno dei ritrovi più chic nel cuore di Bruxelles, e Galler Chocolatier, fornitore ufficiale della Corte del Belgio. C’è un imperdibile atelier anche nel prestigioso negozio di Laurent Gerbaud Chocolatier che vende creazioni dolciarie in tutto il mondo per la qualità del cioccolato e per quella delle materie prime: le spezie dall’Oriente, le nocciole dal Piemonte e i pistacchi dalla Sicilia. Infine, superato il Museé Magritte, si arriva all’elegante Pierre Marcolini Chocolatier, laboratorio-negozio che crea cioccolatini e creme per i suoi negozi che sono sparsi per il mondo. Il legame della città di Bruxelles con il cioccolato risale al 1500, ai tempi dell’imperatore Carlo V, re di Spagna ma belga di origini. Dall’America, da poco scoperta da Cristoforo Colombo, era arrivata la pianta del cacao e nel Sacro Romano Impero Bruxelles fu la prima città a usare la bevanda amara che si ricavava dai suoi semi e la prima ad addolcirla con lo zucchero. Il cioccolato solido, poi, entrò nelle pasticcerie soltanto nell’Ottocento e all’inizio del Novecento sempre i belgi diedero vita, sempre per primi, alle creazioni più sfrenate dei cioccolatini per forma e per ripieno

Fonte: www.ansa.it

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