L'UOMO E IL PASCOLO UNA STORIA SECOLARE
Da sempre i nostri avi hanno compreso l'importanza dell'utilizzazione e conservazione dei pascoli delle nostre montagne: ricavando dal bosco i pascoli necessari al bestiame, magari spingendosi fino in alta quota, raccogliendo risorse che permettevano di destinare le superfici di fondovalle a culture per l'alimentazione umana (cereali, patate, fagioli), consentendo al bestiame di produrre discrete quantità di latte. Il latte di queste mandrie collettive veniva inizialmente trasformato in formaggio utilizzando ricoveri di fortuna, che poi, nel tempo, si sono evoluti in più di 600 malghe in Trentino, più di 100 in Val di Non, sparse sugli alpeggi delle nostre montagne, anche oltre i 2000 metri.LA MALGA
Una struttura complessa, che oltre a fungere da riparo per il bestiame, spesso comprendeva anche la casara, dove il buon latte di malga diventava formaggio grazie all'opera attenta e competente dei casari pastori. Oggi le malghe da formaggio si sono molto ridotte nel numero, ma rappresentano una realtà ancora importante e soprattutto molto interessante per le caratteristiche dei formaggi che vi vengono realizzati. Rappresentano una determinante testimonianza del passato, ma anche una realtà da riscoprire e da valorizzare per le sue caratteristiche davvero particolari.
Articolo tratto da: http://www.prolocotassullo.it/
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